Se il Bello non è in grado di comunicare forti emozioni, perché dovremmo considerarlo tale?
Una forte emozione stravolge e sconvolge, fa trepidare e fremere, e non è anche solo per questo… bella?
Il Bello ci pone in uno stato d’animo imperturbabile, quieto e sereno, riposato e posato, silente e impassibile, tutte qualità che non ci scuotono e non ci perturbano, lasciandoci così… identici a come eravamo prima che lo fruissimo.
Il Brutto invece ci inquieta, ci esagita l’animo, ci mette di fronte a ciò che vorremmo per comodità e tornaconto ignorare, sconvolge il nostro quieto vivere, ci tormenta, ci insinua dubitazioni e perplessità, e perciò è bello.
È bello perché è discutibile e non indiscutibile, è problematico e non accertato, è dubbio e non dogmaticamente sicuro per la sua assoluta verità, come il Bello.
Il Bello non ci cambia… e non si cambia.
Il Brutto ci cambia… e si cambia.
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