Saggio sopra l'espressionismo

L’Espressionismo di Dante

In Saggio sopra l’Espressionismo, un’opera monumentale e rivoluzionaria che non lascia spazio a effimere cronologie ma ci guida sapientemente a trovare il germe dell’Espressionismo attraverso secoli e correnti artistiche, Dante compare più di una volta a ricordarci la sperimentazione e contaminazione dei linguaggi, il lirico, il basso, il materico, il sermone, il profetico, la predica, l’aulico; a farci muovere tra i “cambiamenti di registri, dal descrittivo al parlato, dal paesaggio al ritratto, dal soliloquio al dialogo, parole inventate e deformate, gergali e dialettali”. Gaetano delli Santi ci porta a comprendere che la poesia, che in quanto ricerca e trasgressione linguistica è anche ricerca e trasgressione morale, è “il linguaggio stesso delle trasgressioni del linguaggio”, ed è “in tal modo sempre contestatrice”.
Riportiamo uno dei passi del Saggio in cui emerge la natura espressionista dantesca:Siamo già, nel I canto dell’Inferno, in luogo di un linguaggio poetico trivialmente espressionista: la plètora degli aggettivi, che ossessivamente descrivono la “selva” (oscura, selvaggia, aspra, forte, amara), è già di per sé Espressionismo; gli aggettivi fungono infatti da tocco pittorico, si incide, si imprime e si scalfisce nella materia verbale, si tenta con più parole (con più aggettivi) di restituire un’immagine della “selva” tridimensionale; ad ogni aggettivo ci arriva “visivamente” un’immagine diversa dalla “selva”, alla fine è come se l’avessimo percorsa in tutti i suoi aspetti; e se l’aggettivo dà colore al linguaggio verbale, più aggettivi aggiungono più colore, più campiture cromatiche.

sopralespressionismo

GRATIS
VISUALIZZA